Associazione a tutela del commercio si vicinato

associazione a tutela del commercio di vicinato

mercoledì 16 gennaio 2013

Pentagramma politico, non c’è peggior sordo di chi non vuole ascoltare: vero assessora Montrasio?

Pentagramma    •    Il tema è di quelli importanti. In gioco c’è il futuro di alcuni commercianti che da anni tirano la cinghia per resistere a ogni attacco della crisi e sperano, dopo tanti sacrifici, di non dover chiudere ugualmente bottega perché nel frattempo un altro colosso del commercio ha sostituito le loro funzioni. E’ un film già visto, a Sesto. Fin dai tempi quando fu deciso di dare una licenza nella zona sud-ovest di Sesto e poi controbilanciare con un’altra licenza nella zona nord-est della città. Complessi grandi, oltre tutte le medie realtà che si sono insediate. Tutte a danno del commercio di vicinato.
Le conseguenze era facile immaginarle: crisi dei piccoli negozi e lamentele continue. In tutto questo periodo, e nelle fasi più delicate, le associazioni di categoria non hanno mai preso una posizione netta, per fotografare i rischi e prospettare gli sviluppi del settore alla luce delle novità. L’Unione Commercianti ha gestito la situazione in modo “diplomatico”, senza forzare la ricerca di soluzioni invocate dai negozianti che hanno subito il danno  della crisi e delle difficoltà varie. Un comportamento che ha portato a spaccature tra gli stessi operatori e la creazione di diverse associazioni di categoria.
Durante questi anni, però, quando c’era da chiedere qualcosa per ravvivare la città, di cui i negozi sono una parte importante, vedasi le luminarie piuttosto che le proposte di isole pedonali e quant’altro, l’amministrazione comunale ha sempre fatto riferimento ai piccoli commercianti che sono la vera dorsale della città. E i negozianti, con umiltà, si sono sempre messi a disposizione. Ora il rischio, denunciato da Paolo Vino, con un comunicato aggressivo (impugneremo i forconi) è quello di trovarsi un altro attacco frontale impossibile da assorbire se sulle ex aree Falck si andrà a costruire un altro centro commerciale, con corollario di altre attività che ucciderebbero definitivamente il commercio di vicinato. Il suo richiamo e le sue richieste di spiegazioni ci sembrano legittime e devono essere fatte alla luce del sole.
Tutto questo senza né negare né voler minimizzare il progetto della città della salute e della ricerca, che deve essere realizzata e che rappresenta un volano per tutta la città. Ma non si usino le due cose in modo errato per giustificare ciò che non è giustificabile e che è solo danno verso molti cittadini sestesi. Quindi ben venga il confronto aperto e chiaro a cui si ispira il sindaco Chittò, mentre non riusciamo a comprendere la posizione dell’assessora Montrasio la quale bacchetta Paolo Vino, intanto definendolo segretario e non presidente di AssoCommercio, e poi ricordandogli che il Comune ha concesso sgravi con l’Imu ad alcuni commercianti. L’assessora Montrasio, però, non dice che questi commercianti sono quelli che si sono trovati, loro malgrado, sulla linea di prolungamento della MM e da mesi sono alla fame per colpe non loro. Altro che aiutini! (♣)

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